Abu Dhabi HSBC Golf Championship 2014 a Larrazabal

Pablo Larrazabal

il prestigioso Abu Dhabi HSBC Golf Championship 2014, parte dell’European Tour ha visto uno scontro tra titani con una battaglia di grande classe e di forti emozioni che ha visto alla fine esultare sul campo dell’Abu Dhabi GC (par 70) lo spagnolo Pablo Larrazabal. Grazie a un decisivo birdie sull’ultima buca ha consegnato una carta complessiva di 274 colpi (69 70 68 67, -14) staccando di un colpo i suoi due inseguitori ossia un finalmente competitivo nordirlandese Rory McIlroy e soprattutto un agguerrito Phil Mickelson (275, -13) che ha gettato tutto all’aria con un tremendo triplo bogey alla 13. E’ crollato nel finale il leader dopo tre turni, lo scozzese Craig Lee. Bene gli italiani: Edoardo Molinari, 28° con 283 colpi (70 71 71 71, -5), e Matteo Manassero, 31° con 284 (71 73 70 70, -4)

Lo scozzese Lee ha infatti consegnato uno score orrendo da 77 più sette sul par facendosi fuori da solo. La quarta posizione con un totale di 276 (-12) è andata all’altro spagnolo Rafael Cabrera Bello e al sudafricano George Coetzee, poi alla sesta con 278 (-10) troviamo l’olandese Joost Luiten, in settima con 279 (-9) lo svedese Johan Carlsson e in ottava con 280 (-8) l’altro svedese Robert Karlsson e lo scozzese Stephen Gallacher. Fuori al taglio (144) tutti gli altri italiani con Marco Crespi, 95° con 147 ( 74 73, +3), e Andrea Pavan, 105° con 149 (77 72, +7).

Abu Dhabi HSBC Golf Championship 2013 a Donaldson
Jamie Donaldson

Grande prova del gallese Jamie Donaldson che con un totale di 274 colpi (67 70 69 68, -14) si aggiudica il prestigioso e caldo Abu Dhabi HSBC Golf Championship che ormai da qualche anno fa parte dell’European Tour e che si gioca sul percorso dell’Abu Dhabi GC (par 72), nell’Emirato arabo omonimo. Erano presenti tantissimi giocatori di prima fascia, ma molti sono caduti al taglio come i due fratelli Edoardo e Francesco Molinari, come il numero uno al mondo Rory McIlroy e come il numero due Tiger Woods. Il migliore italiano è stato il veronese Matteo Manassero che si è classificato 23° con 283 (72 68 73 70, -5) mentre si è confermato in forma e regolare Lorenzo Gagli 32° con 285 (74 68 70 73, -3). Diamo un’occhiata anche agli altri piazzamenti e ai risultati che arrivano da oltreoceano.

Onore al 37enne Donaldson che bissa il successo ottenuto all’Irish Open (2012) superando quello che sembrava ormai il vincitore designato ossia Justin Rose (275 – 67 69 68 71, -13), leader dopo tre giri, ma con una flessione leggera quanto fondamentale sul finale. Alla fine è stato raggiunto anche dal solido danese Thorbjorn Olesen (68 69 69 69), quarta piazza con 277 (-11) per l’outsider, il portoghese Ricardo Santos, poi quinto con 278 (-10) il sudafricano Branden Grace che come nel 2012 inizia bene l’anno e al sesto con 279 (-9) un rinfrancato Martin Kaymer, in compagnia dell’olandese Joost Luiten e l’inglese David Howell. Gruppetto al nono posto con lo statunitense Jason Dufner, lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño e il thailandese Thongchai Jaidee.
 
Manassero ha terminato la gara alla pari con l’esperto Padraig Harrington e l’altro britannico Paul Casey. Rose è stato ripreso dopo aver iniziato non benissimo l’ultimo giro e dopo aver poi concluso con tre bogey e un birdie. Donaldson aveva due colpi di vantaggio sull’ultima buca e si è permesso anche di scrivere un ininfluente bogey finale. Fuori al taglio tutti gli altri italiani ossia Alessandro Tadini (72 77), Francesco Molinari (73 76), Edoardo Molinari (78 72, +6) così come anche Tiger Woods a 146 (71 75, +2) e Rory McIlroy (75 75).
 
Un PGA Tour ancora orfano di stelle ha visto la vittoria dell’impronosticabile Brian Gay con 263 colpi (67 66 67 63, -25) nell’Humana Challenge giocato sui tre course di PGA West (La Quinta GC, Nicklaus Course, Palmer Course, tutti par 72) a La Quinta in California. Secondi e battuti allo spareggio Charles Howell III (263 – 67 65 67 64) e David Lingmerth (68 64 69 62). Quarti con 264 (-24) James Hahn e Scott Stallings. Solamente 37esimo Phil Mickelson.

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