l 14enne Lydia Ko è la più giovane vincitrice di un torneo pro di golf

Un nuovo strabiliante record del golf è stato infranto: la neozelandese Lydia Ko è diventata la più giovane vincitrice di un torneo professionistico di golf all’età di soli 14 anni. Un primato stabilito al termine di un giro in 69 colpi e senza nemmeno bogey nel New South Wales Open, in Australia. Una sorpresa ma fino a un certo punto visto che è già da qualche anno, almeno da quando era appena 12enne, che si aspettava il colpaccio da questo piccolo talento ancora tutto da formare e per questo motivo degno di un interesse ancora superiore. Qui sopra una video-intervista di Lydia Ko.

Il nome dice tutto, Lydia Ko ha messo letteralmente al tappeto tutte le rivali più anziane (alcune potevano essere non solo madri ma anche nonne!) al New South Wales Open in Australia. Un risultato che le ha permesso di installarsi al vertice di tutti i primati, sia femminili sia soprattutto maschili andando a superare quanto fatto dal giapponese Ryo Ishikawa ossia il precedente detentore del record, conquistato a 15 anni e 8 mesi; era della coreana Amy Yang quello femminile a 16 anni e 19 giorni in occasione dell’Australian Ladies Masters del 2006.
 
La brava Lydia ha conquistato il torneo con un giro perfetto in 69 colpi ossia -3 senza segnare nemmeno un bogey. Ha così incrementato il proprio distacco sulla seconda a ben 4 colpi, andando a impreziosire un primato raggiunto così con tutti gli onori del caso. Giusto per aumentare ancora il valore del talento di Lydia, avrebbe potuto battere il record già l’anno scorso quando proprio in questo torneo mancò il corto putt alla 18 lasciando la vittoria alla professionista svedese Caroline Hedwall.
 

 
Le prime parole della più forte amateur femminile dopo il trionfo: “Sono diventata sempre più nervosa più passava il tempo. Quando da dietro si sono avvicinate a due colpi ho ripensato all’anno scorso quando ho perso da Caroline. Ovviamente sono davvero contenta di aver vinto, significa tanto per me. Non so cosa dire, tutto so che so è che ho giocato in modo veramente consistente per tutto il torneo e sono contenta di far parte della storia. E’ come un miracolo, ma non un desiderio da ottener schioccando le dita“.
 
Successivamente ha ringraziato il coach Guy Wilson che l’ha seguita sin da quando era appena una bambina di sei anni e anche del caddie Steve Mowbray. Un pensiero anche alla madre Tina che era presente al Oatlands Golf Course: “Era là fuori e mi ha supportato, è stato grande aver la mia famiglia qui“. Ma i festeggiamenti saranno soft: “Voglio andare a dormire per recuperare e pensare al prossimo torneo“, l’indole della campionessa.

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