La tecnologia e lo swing da golf

graph check

Ci sono molti di voi che probabilmente non hanno mai visto un apparecchio come quello qui raffigurato in foto. Magari dalle fattezze è possibile indovinarne l’utilizzo, serve infatti per in quadrare qualcosa e fotografarla. Lo strumento si chiama Graph Check ed è il precursore delle videocamere di oggi, almeno per quanto ci riguarda, in altre parole lo studio e l’analisi del movimento da golf, lo swing.

Da ragazzino ho avuto modo di usare anche il Graph Check, ad un corso per ragazzi con il “brevetto” FIG, e sotto la guida del maestro ci siamo messi in campo pratica, mi ha ripreso, mi ha detto di aspettare qualche minuto che le istantanee, tipo polaroid, si dovevano sviluppare e solo allora avremmo potuto vedere una sequenza fotografica del mio swing, come quella raffigurata qua sotto:

graph check scatti

Ovviamente non c’era nessuna possibilità di indagare nei frame tra uno scatto e l’altro e la poca velocità di riproduzione, oltre che al costo delle cartucce, ne imponevano un uso limitato e parsimonioso.

A conti fatti, in effetti, era più uno strumento per farsi delle foto da incorniciare e tenere sulla scrivania che un aiuto per imparare lo swing.

Oggi i potenti mezzi tecnologici permettono tutt’altro anche perché:

  • sono disponibili praticamente per tutti, o perlomeno chi gioca a golf dovrebbe potersi permettere anche l’uso di device utili per la ripresa dello swing
  • sono veloci
  • permettono la visualizzazione frame by frame
  • la condivisione delle immagini o dei filmati è facile e veloce
  • sono utilizzabili anche quando si è da soli

Sto ovviamente parlando di tutti gli smartphones, che rappresentano il primo strumento disponibile per l’analisi video del proprio swing.

Ad esempio ecco cosa ne pensa Tiger Woods:

Questa è un’intervista, rilasciata prima del recente US Open 2012, nella quale viene chiesta a Tiger la sua opinione in merito al fatto che ci siano sempre più ragazzini giovani con uno swing perfetto o quasi e che siano quindi così bravi in tenera età. Secondo Tiger Woods la motivazione principale risiede appunto nella tecnologia a disposizione oggi, che permette di capire e vedere quali siano le posizioni corrette dello swing in modo immediato e preciso, di fatto rendendo i tempi di apprendimento velocissimi. Ad esempio ha citato quanto visto in una sua recente visita in Korea, dove ci sono ragazzini che giocano da appena un anno ed hanno lo swing perfetto, grazie al fatto di esser magari stati 6 mesi solo in campo pratica indoor ad imparare le varie posizione dello swing.

Lo scenario che quindi va delineandosi è quello di un futuro popolato da giovani golfisti dallo swing tecnicamente perfetto.

Il rischio è quello di cercare di fare tutti lo stesso swing, imitando i modelli canonici che vediamo in giro senza magari soffermarsi a valutare la bontà di caratteristiche tecniche e di stile che hanno comunque reso grandi campioni con swing non perfettamente ortodossi.

Credo anche che in uno sviluppo di questo tipo il gioco corto possa ancora di più essere preso come punto di massima importanza, poiché la perfezione dello swing sembra quindi essere alla portata di molti.

Personalmente ritengo che uno swing pulito e corretto, come si potrebbe apprendere lavorando a lungo con il video, sia il primo passo per creare una solida base sulla quale sperare di ottenere risultati di altissimo livello. Ma credo anche che riconoscere e valorizzare le proprie caratteristiche tecniche naturali sia quel fattore che fa la differenza tra il giocatore dal bello swing ma inconcludente e quello che poi sa portare a casa i risultati.

Voi che ne pensate? Siete a favore di giocatori con swing a stampino fatti in serie o preferite quelli con qualche peculiarità?

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