Lezioni di golf: errori grossolani

Rory McIlroy
AP/LaPresse

Ieri sera mi sono gustato il finale del Deutsche Bank Championship, seconda prova del finale di stagione della Fed Ex Cup. Per chi non avesse familiarità con la FedEx Cup è una gara divisa tra “regular season” e “playoffs“, un pò come per molti altri sport americani. In sostanza nei playoffs il numero di giocatori viene continuamente diminuito fino al gran finale, dove potenzialmente ognuno dei 30 finalisti avrà la chance di vincere la Fed Ex Cup ed il suo premio di ben 10 milioni di dollari.

Ieri si è concluso il Deutsche Bank Championship, seconda prova dei playoffs, dopo la quale sono rimasti in gara solo 70 giocatori.

La vittoria è stata contesa fino all’ultimo green tra un trio composto da Rory McIlroy, Louis Oosthuizen e Tiger Woods.

A dire il vero Tiger ha bruciato malamente per proprie chances proprio negli ultimi 2 greens, infatti alla 17 ha mancato il birdie da molto vicino ed alla 18 ha mancato l’eagle da una posizione fattibile, se avesse invece realizzato entrambi i putts avrebbe totalizzato lo score necessario a portare il vincente allo spareggio.

Il vincente è stato Rory McIlroy, a quota -20, ma il finale non è stato esemplare, dal punto di vista del gioco, infatti sia Rory McIlroy che Louis Oosthuizen hanno fatto di tutto per cercare di non vincere.

Errori grossolani, della serie “anche i ricchi piangono“, evidentemente quando si è così sotto pressione anche campioni del loro calibro scollegano il cervello e si fanno prendere dalla paura.

Nel caso specifico della gara di ieri ho visto:

Rory alla 17 spara il legno 3 in sicurezza nel rough di destra con una bloccatella corta e timorosa
Louis alla 17, secondo colpo al green da posizione perfetta, bloccato sulla destra nel rough a contorno del green
Rory, secondo colpo alla 17 dal rough, colpo chiuso tutto a sinistra per finire in una posizione micidiale, ovvero palla in leggera discesa in rough con bunker e bandiera appena in green
Rory alla 18 tira il driver dal tee così forte da finire dritto nel bunker d’erba al centro del fairway, cioè ha fatto un colpo perfetto per finire in difficoltà
Louis, secondo colpo al green alla 18 (par 5), bloccatella per finire quasi in ostacolo d’acqua in rough con bunker davanti ed asta appena in green

Insomma nel giro di pochissimi minuti ho visto 2 grandi campioni, con swing che fanno sbavare noi comuni mortali, commettere errori potenzialmente fatali che forse avrebbero potuto essere evitati, magari scegliendo una strategia di gioco più attenta, soprattutto perchè sono stati errori anche ancor più gravi vista la consapevolezza del momento di difficoltà dell’avversario e quindi le scelte tattiche potevano essere affrontate con maggior cura anche in funzione dei possibili errori.

Consiglio: sul campo da golf è sempre bene essere ottimisti, pensare di realizzare il proprio miglior colpo e non lasciarsi distrarre dagli errori, però è anche bene cercare di analizzare la situazione con oggettività, senza lasciarsi coinvolgere emotivamente, e optare per la soluzione che più ragionevolmente vi consente di ottenere il risultato voluto, ma che anche non vi metta in condizione di prendere dei rischi a cui è spesso difficile o addirittura impossibile rimediare. La prossima volta che vi troverete in una situazione dubbia o di alta tensione o di alto rischio provate ad immaginare di dover giocare 10 volte lo stesso colpo e scegliete la soluzione che nella media vi sembra possa dare più garanzie di successo con il rischio più basso.

Per inciso, io al posto di Louis Oosthiuzen, avrei giocato un colpo al green della 17 in modo più conservativo senza attaccare la bandiera ed alla 18 avrei si giocato il secondo colpo al green, ma sbagliando a sinistra del green da dove l’approccio sarebbe stato molto più facile… e poi mi sarei anche svegliato tutto sudato…

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