Paul Casey infortunato: stop di 2 mesi

Paul Casey
AP/LaPresse

Paul Casey è un simpatico campione di golf inglese, classe 1977. Attualmente in 20° posizione nel ranking mondiale, ha passato gli ultimi 2 anni non in brillante condizione, anche a causa di un precedente infortunio ad una costola che lo aveva tenuto lontano dai campi di gioco per alcune settimane. L’infortunio alla costola ha messo in discussione la sua partecipazione alla Ryder Cup del 2010, dove il capitano Colin Montgomery ha infine preferito dare la wild card ad altri giocatori (tra cui il nostro Edoardo Molinari). Ultimamente sembrava in netta ripresa, i risultati erano tornati ad essere di alto livello, insomma tutto faceva pensare ad un inizio 2012 in grande stile, quindi per festeggiare cosa fa? Va a sciare…

Ma vi sembra possibile? Un campione del calibro di Paul Casey che sta per iniziare la stagione 2012, dove tra l’altro c’è in gioco anche la qualificazione in Ryder Cup, si prende il rischio di andare a sciare e fare snowboard? Il risultato è un infortunio alla spalla, sembra senza necessità di essere operato, con conseguente stop di almeno 2 mesi dalle gare.

Questa pausa forzata gli farà saltare Il Volvo Golf Champions, di cui detiene il titolo, e tutto il giro in medio oriente dello European Tour, tra cui c’è anche il prestigioso e ricco torneo Abu Dhabi Golf Championship, che ha vinto per ben 2 volte.

Ha rilasciato dichiarazioni nelle quali sostiene di non dover essere operato chirurgicamente e che tornerà a tirare colpi da golf in allenamento in poche settimane, anche se è chiaramente molto frustrato in quanto si sentiva di poter avere un inizio di stagione molto promettente.

Personalmente credo che prendersi il rischio di andare a fare snowboard o sciare per un campione di tale livello sia appunto un rischio troppo alto, anche se si è bravi c’è sempre un imprevisto dietro l’angolo che rischia di compromettere tutta una stagione.

Faccio tuttavia i miei migliori auguri a Paul Casey di una pronta guarigione e di poter tornare a far parlare di se per i risultati di golf e non per banali infortuni.

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