Giocare a golf: c’è chi ha trovato come renderlo più facile

tee it forward

Giocare a golf è difficile, anche per chi inizia in giovane età. Molto spesso, da insegnante, ho visto quanto possa essere deprimente per i miei allievi doversi confrontare con par 4 o par 5 dalla lunghezza che ad un neofita sembra infinita. Che dire poi del gioco di quelli meno potenti? una serie di legni o ibridi dal fairway prima di arrivare finalmente a giocare un colpo al green come invece si vede fare in TV dai campioni. Coraggio, è sempre stata la mia risposta, col tempo e con la pratica la distanza aumenta, come anche la regolarità, ed ecco che allora il proprio gioco inizia ad assomigliare al “golf” ed inizia anche un maggiore divertimento. Ma se invece ci fosse modo di far divertire, giocando a golf, tutti da subito o quasi? E’ questo lo scopo di un’iniziativa nata in USA con il nome di Tee It Forward.

Non è la prima volta che qualcuno cerca di ideare qualcosa che possa rinnovare il gioco del golf, per renderlo più facile, più accattivante o anche solo più giocabile. Alcuni esempi possono essere quelli di:

Wide Open Championship: una gara di golf in cui il diametro di ogni buca sul green è molto più largo di quelle normali.
PowerPlay Golf: in ogni green ci sono due buche, una facile ed una difficile, che il giocatore deve scegliere prima di iniziare la buca, ottenendo così eventuali bonus al punteggio.

Alcune di queste iniziative sono anche approdate in Europa, ma credo comunque che in generale il loro successo sia limitato, proprio a causa del fatto che il golf piace anche per le sue caratteristiche di tradizione, che vengono invece stravolte dalle 2 formule di gioco riportate qua sopra.

Adesso che i miei impegni, sia professionali che privati, mi tengono un pò più lontano dal gioco sui campi da golf, capisco meglio quanto sia difficile per la maggior parte delle persone trovare tempo per giocare. Ecco che quindi si instaura un circolo vizioso, soprattutto per chi inizia:

-non ho molto tempo per giocare
-quindi pratico poco
-imparo lentamente
-il divertimento giocando male non è eccellente
-trovo via via sempre meno stimoli per ritagliarmi il tempo per giocare/allenarmi
-si torna al primo punto

I lati negativi del gioco del golf:

-richiede tempo libero, molto di più di altri sport
-è difficile, ci vogliono anni per riuscire ad avere un pò di regolarità nel gioco
-si c’è l’Handicap per gestire il livello di gioco, ma il campo in realtà è sempre quello. Pensate anche un bimbo o ragazzino di 6/8 anni che ha passione, ma si trova a dover giocare dal tee degli uomini… ma quando mai può arrivare a fare bogey nella maggior parte delle buche??

Proprio su quest’ultima considerazione si basa la nuova proposta che vi segnalo: Tee It Forward. Barney Adams, fondatore di Adams Golf, ha dato l’idea di base che è in realtà molto semplice:

giocare da un tee di partenza che sia proporzionato alla propria distanza media con il driver.

Niente di più di questo, nessuna modifica alla buca, al green o al modo tradizionale con il quale si gioca a golf, questo è anche il motivo per cui mi ha colpito la notizia ed ho deciso di parlavene.

Per darvi un’idea delle fasce di distanza ecco una tabella
 

Distanza con il Driver (yards)Lunghezza

raccomandata – 18 buche (yards)

2756,7006,900
2506,2006,400
2255,8006,000
2005,2005,400
1754,4004,600
1503,5003,700
1252,8003,000
1002,1002,300

Tra tutti quelli che hanno già provato a giocare con Tee It Forward:

  • il 70% si è divertita di più che in giro normale
  • il 47% ha avuto l’impressione di aver giocato più velocemente
  • il 91% vuole ripetere l’eperienza
  • il 52% crede che giocherà più spesso a golf, approfittando di Tee It Forward

Un’altra considerazione importante. Il campo sul quale gioca un normale dilettante di circolo è di circa 6700 yards che fanno circa 6030 metri. Facendo le opportune proporzioni, in base alla tabella riportata sopra, un giocatore del tour allora dovrebbe giocare su un campo di 8100 yards, che invece è ben 700 yards al di sopra dagli standard tipici di un capo del PGA Tour!!!!

Tornando alle mie esperienze dirette con gli allievi, in particolare con i neofiti, era sempre molto bello vedere la soddisfazione sul loro viso quando riuscivano a centrare, anche alla prima uscita, il green dal tee. Ma questo ovviamente avveniva quasi sempre solo in campi particolari, per esempio l’executive di Tolcinasco, molto bello, sembra un campo vero ma con distanza adatte a chi sta iniziando. Al contrario quando la prima uscita in campo era fatta su campi di lunghezza standard, alcune buche erano solo un lontano miraggio e la maggior parte, alle prime armi, alzavano la palla sconfortati ben prima di arrivare in green.

L’unico disagio che vedo in questa iniziativa, Tee It Forward, è nella gestione del campo, infatti i circoli dovrebbero organizzarsi per predisporre molte più aree di partenza ad ogni buca, con il vantaggio però di avere un gioco più veloce, quindi più persone, più green-fee. Oltre ad una probabile maggiore soddisfazione del giocatore, che spesso vuol dire fidelizzazione.

Anche voi che leggete immaginate come potrebbe essere il golf, con molti più colpi al green nei colpi regolamentari, molti più par e ogni tanto finalmente si può tirare il putt per il birdie? Non credete che possa essere un’esperienza più divertente? Ed è, attenzione, sempre il gioco del golf con la sua tradizione e tutto quanto, solo più divertente e più veloce.

Sono molti i personaggi del mondo del golf che hanno sposato quest’iniziativa, tra di loro perfino il mito, Jack Nicklaus.

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