Il centrocampista umbro, in scadenza di contratto con l’Inter, vaglia il proprio futuro: lotta a due in Serie A.
E dire che quando è arrivato a Milano, nell’estate del 2019, grazie ad un’autentica ‘Marottata‘ – l’Inter soffiò il giocatore al Milan, che pareva avere già in mano l’accordo col calciatore – le aspettative erano altissime. L’inizio, all’alba della biennale esperienza di Antonio Conte sulla panchina della Beneamata, fu più che promettente.
Gol, assist e giocate mirabili caratterizzarono la primissima parte di stagione di Stefano Sensi, capace perfino di oscurare un certo Nicolò Barella, che in principio fece un po’ fatica ad entrare nei meccanismi di gioco del tecnico salentino.
Piano piano però, ecco arrivare i primi infortuni del giocatore umbro, con la contestuale crescita del ‘rivale’ sardo. Il resto, sebbene siano passate già cinque stagioni all’ombra del Duomo e non solo – Sensi in questi anni ha anche giocato in prestito con due maglie diverse – è storia.
E la storia ha raccontato di un ragazzo frenato da continui problemi fisici, mai a disposizione per più di due-tre mesi di fila, sfortunato anche nel pagare lo scotto di un reparto che, con l’arrivo di grandi campioni, è cresciuto esponenzialmente fino a fare incetta di coppe nazionali, raggiungere la finale di Champions League e dominare il campionato appena concluso.
Insomma, non c’è da sorprendersi se il contratto in scadenza a giugno 2024 non sia nemmeno oggetto di discussione di rinnovo da parte della dirigenza. Con 57 presenze totali in tutte le competizioni in maglia Inter dall’agosto del 2019, Sensi non ha messo insieme nemmeno un’ordinaria stagione, per esempio, di un Barella, tanto per citare chi ha iniziato con lui per poi finire in tutt’altro modo.
Sensi, parte la caccia al parametro zero di lusso
Dopo il prestito alla Sampdoria nel gennaio del 2022, e l’intera stagione passata al Monza nel 2022/23, Stefano Sensi è tornato a Milano con l’intenzione di ritagliarsi uno spazio nel foltissimo centrocampo di Simone Inzaghi. Proprio quando sembrava in procinto di essere ceduto – il Leicester sembrava aver concluso l’affare nello scorso mercato invernale – la trattativa è clamorosamente saltata per problemi di natura burocratica.
Nonostante il lavoro degli avvocati del club inglese, non si è trovata la quadra per completare il trasferimento, che è naufragato a causa della stretta fortissima sul fair play finanziario data dalla Football Association. Il calciatore è allora rimasto a Milano, collezionando nel frattempo l’ennesimo infortunio, che gli ha comportato anche un’operazione alla caviglia alla quale si è sottoposto nel febbraio di quest’anno.
Ora che l’Inter lo lascerà libero di trovarsi una sistemazione, Fiorentina e Torino starebbero facendo a gara per accaparrarsi il centrocampista. Il quale, se dovesse trovare finalmente continuità fisica, potrebbe ancora fare la differenza in una squadra di medio-alta classifica.
Al di là del diverso ingaggio che potrebbe ricevere dai viola o dai granata, a fare la differenza nella scelta del giocatore potrebbe essere la possibilità di disputare le coppe europee. Al momento la compagine toscana è sicura di competere almeno nella prossima Conference League, mentre il club di Cairo spera che la Fiorentina possa vincere la finale di Atene per poter staccare, dopo tanti anni, il pass per l’Europa.
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