Carlos Alcaraz sta facendo impazzire tutti a suon di risultati mostruosi. Le sue statistiche fanno impallidire anche Rafa Nadal.
Dopo aver superato Jannik Sinner in semifinale lo spagnolo sembra non avere rivali alla sua altezza. Considerando la giovanissima età è davvero incredibile cosa sia riuscito a fare in questa prima parte di carriera.
C’era una grandissima attesa per vedere all’opera Carlos Alcaraz e Jannik Sinner nella semifinale più attesa del Roland Garros 2024.Come da previsione è stata una partita magnifica, tiratissima, decisa sui dettagli, che ha incoronato lo spagnolo come il più forte sulla terra rossa in questo momento. Probabilmente il nostro portacolori ha perso la sfida non sul Philippe Chatrier, ma nelle settimane post Madrid, in cui il problema all’anca ha impedito di lavorare come avrebbe voluto.
La condizione fisica non ideale del numero uno del mondo ha pesato nell’equilibrio del match, soprattutto nella stanchezza del quinto e decisivo set. Alla fine l’ha spuntata Alcaraz, con una determinazione e una completezza di gioco difficile anche da immaginare per un ragazzo di appena 21 anni. Nei testa a testa con Sinner Alcaraz può vantare ora un vantaggio (5-4) e si è aggiudicato le ultime due sfide: sul cemento di Indian Wells e sulla terra di Parigi, entrambe in semifinale.
Carlos Alcaraz ha dovuto affrontare alcuni problemi fisici di non poco conto (al gomito) e questo ne ha rallentato l’ascesa in questo 2024, lasciando via libera al nostro Sinner per quanto concerne la vetta del ranking ATP. Ad essere onesti, però, lo spagnolo classe 2003 è diventato numero 1 già nella passata stagione, sfilando lo scettro a Djokovic dopo averlo battuto in finale a Wimbledon.
Una varietà di colpi e una completezza che lo rendono all’altezza della situazione su ogni superficie, in grado di vincere sulla terra, sul cemento e sull’erba. Nel 2023 fu proprio Nole a eliminarlo in semifinale al Roland Garros, cosa non riuscita a Jannik Sinner quest’anno. Con la finale di Parigi Alcaraz ha raggiunto anche un altro importantissimo traguardo: è il primo ad essere arrivato all’ultimo atto di uno Slam su tutte le superfici prima dei 22 anni.
“Carlitos” è andato in fondo sia a New York che a Londra, prima di Parigi, mostrando nessun problema di adattamento a erba, cemento e terra. Quest’impresa era stata compiuta con 12 mesi di ritardo rispetto a lui da Agassi, Borg, Nadal, e Courier. Davvero non male per il più giovane numero 1 del mondo della storia del tennis.
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