Precipitato nel ranking Atp per colpa degli infortuni, Matteo Berrettini è pronto a tornare ma nulla sarà più come prima
Tutti in campo a far festa, perché Malaga era diventata azzurra e la Coppa Davis tornava in Italia. Questa è l’ultima fotografia del tennis italiano nel 2023 e ci accompagnerà verso l’inizio della prossima stagione. C’era anche Matteo Berrettini, ma non con il ruolo che il campione romano che ha sempre sognato.
Lui sarà felice di mandare in archivio il 2023, l’anno peggiore della sua carriera in campo. Sono più i mesi passati a fare da spettatore che quelli in cui l’abbiamo visto in campo e non per colpa sua. Poco alla volta tutti i problemi fisici adesso sembrano essere alle spalle e lui da diverse settimane ha ricominciato ad allenarsi, ma le incognite sono rimaste.
Così come è rimasta la sensazione di un talento che non trova pace. Perché ancora prima di Jannik Sinner, quella strada l’aveva presa pure lui nel 2021, quando si era ritrovato a Torino tra i migliori otto al mondo. Da lì in poi però soltanto sfortuna, compreso il ritiro nella prima partita delle Nitto ATP Finals. Il punto peggiore, quando a Wimbledon 2022 arrivava da favorito e non ha giocato nemmeno un minuto per colpa del Covid.
Aveva chiuso la stagione 2022 comunque come numero 16 al mondo, adesso ricomincia dalla posizione 92 nella classifica ATP e questo basta per capire tutto quello che gli è successo. Come lui, ma non peggio, anche Fabio Fognini che ha perso 52 posizioni, mentre Sinner ne ha guadagnate 11 e Matteo Arnaldi addirittura 91.
Svolta Berrettini, tutti i retroscena: ecco come sono andare veramente le cose
Dopo il trionfo dell’Italia in Davis, molti a partire dallo stesso Sinner hanno riconosciuto il suo ruolo prezioso all’interno della squadra, anche senza giocare. Ora però Matteo Berrettini vuole solo scendere in campo e lo farà con alcune novità.
La più importante è che sarà seguito da uno staff tecnico differente da quello che lo ha accompagnato e lo ha fatto crescere. Un mese e mezzo fa lui e Vincenzo Santopadre hanno annunciato la loro separazione consensuale dopo tredici stagioni insieme. Poi a Malaga ha anticipato che stava lavorando per trovare un nuovo coach e avrebbe dato l’annuncio soltanto a cose fatte.
Ma il suo vecchio allenatore come la pensa? Santopadre nelle ultime ore è stato intervistato da Sky Sport, confermando quello che già sapevamo. Quella decisione, anche se dolorosa perché scriveva il capitolo fine su una bellissima storia, l’hanno presa insieme e senza pressioni esterne. Era arrivato il momento di dirsi addio, non sono volati piatti e non ci sono stati intenti polemici.
Il coach romano invece è arrabbiato per alcune ricostruzioni fantasiose che hanno aggiunto particolari non veri e rinfocolato la polemica. “Ci siamo lasciati tardi? Credo che ognuna segua la propria strada. L’atleta deve necessariamente vivere con grandi stimoli, che ti permettono di superare gli ostacoli, ma non esiste una scadenza nel rapporto tra coach e giocatore”. Così, ognuno per la sua strada con qualche rimpianto ma senza rimorsi.