Tra Djokovic e Sinner c’è stato il passaggio di consegne decisivo che segna la fine di un’era. Un dato in particolare lo certifica
Un successo netto, senza appello, con Djokovic che non è mai riuscito ad entrare veramente in partita. Jannik Sinner si è reso autore di una delle vittorie più belle della sua carriera, concedendo soltanto un set al numero uno del mondo in semifinale degli Australian Open. L’altoatesino è stato perfetto nella gestione della partita contro il serbo, che gli ha di fatto spianato la strada verso il trionfo a Melbourne.
Un risultato che quindi certifica ulteriormente la sua crescita e, allo stesso tempo, un risultato storico per il tennis italiano che negli ultimi anni aveva raggiunto una finale di un Major solamente con Berrettini nel 2021 a Wimbledon. Nel maschile, peraltro, l’ultimo a giocarsi l’ultimo atto a questi livelli prima del romano era stato addirittura Adriano Panatta nel lontano 1976. In totale, sono quindi cinque gli italiani ad aver raggiunto un risultato simile, mentre sono nove se si considera anche le donne, con l’ultimo trionfo che risale al 2015 quando Flavia Pennetta si impose agli US Open sulla connazionale Roberta Vinci.
Con un Sinner così, quindi, è l’alba di una nuova era per il tennis azzurro e anche mondiale, dal momento che Djokovic non perdeva a Melbourne dal 2018.
2195 giorni. Tanto è passato dall’ultima sconfitta del serbo in Australia prima di Sinner, così come erano trascorsi lo stesso numero di giorni tra l’ultima sconfitta a Wimbledon prima della scorsa finale persa contro Alcaraz nel 2023. Una coincidenza, certo, ma non altrettanto se si considera che i due giovani campioni hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per segnare una nuova epoca nel tennis.
L’era dei Big Three sembra terminata definitivamente, anche perché è la prima volta che nessuno tra Djokovic, Federer e Nadal non partecipino alla finale dello Slam australiano. Sinner è stato praticamente perfetto contro Nole, riuscendo anche nell’impresa di non concedergli neanche una palla break. Mai in un torneo del Grande Slam si era verificata una situazione simile per il fuoriclasse di Belgrado, con l’azzurro che inoltre è stato il primo Next Gen ad aver battuto Djokovic alle Finals, in Coppa Davis e in uno Slam dai tempi di Federer e Nadal.
Insomma, per molti la vittoria di Jannik sul 24 volte campione Slam ha rappresentato un vero e proprio passaggio di consegne, con l’italiano che adesso sarà sempre più chiamato a raccoglierne l’eredità insieme ad Alcaraz.
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