MotoGP, colpo di scena improvviso: può essere ceduta

L’intero paddock potrebbe subire una rivoluzione, occhio alle intenzioni d boss di Dorna in merito al futuro della MotoGP

La MotoGp sta vivendo un periodo di espansione. Negli ultimi anni il prodotto è cresciuto enormemente grazie al lavoro che Dorna ha messo in pratica per ampliare il successo del brand. I fattori sono tanti. Innanzitutto lo spettacolo che, come sport, riesce a garantire e la copertura televisiva che rende il prodotto accessibile a tutti.

Cessione Dorna
Il boss ha le idee chiare, ormai la Dorna è pronta (Ansa foto) – tshot.it

Negli ultimi cinque anni la MotoGp ha visto quattro campioni del mondo diversi con quattro costruttori diversi. Quanto alla competizione, poi, da anni ormai il campionato si decide alle ultime gare. Il 2022, ad esempio, ha visto la clamorosa rimonta di Pecco Bagnaia ai danni di Quartararo. Nel 2023, invece, Bagnaia ha nuovamente conquistato il titolo durante l’ultimo Gran Premio grazie alla caduta di Jorge Martin.

A conferma di quanto stia crescendo il prodotto ci sono i rumors che, da giorni ormai, raccontano di una possibile vendita di Dorna da parte del boss Carmelo Ezpeleta, che sverze ricevuto diverse offerte.

Vendita Dorna, parla il boss: rivoluzione in MotoGp? I dettagli

Carmelo Ezpeleta, boss di Dorna, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Repubblica, dove ha parlato delle voci relative ad una possibile cessione.

Cessione Dorna
Grande crescita di tutto il brand MotoGp, occhio all’interesse degli investitori (Ansa foto) – tshot.it

“Confermo le voci, ma vorrei sapere chi le ha messe in giro. Ricevo tutti i giorni due o tre telefonate dalle banche che mi chiedono se è vero che siamo in venduta. Le banche, però, non vogliono comprare, ma solo fare da intermediari. Noi siamo pronti a continuare con gli stessi azionisti o a mollare, se loro vorranno”, ha commentato Ezpeleta.

“Di solito si rimane con gli stessi investitori per 4-5 anni, ma c’è sempre l’eccezione. Con i nostri primi investitori siamo rimasti dal 1998 al 2006, poi con Bridgepoint per altri 17 anni. Al momento il 20% di Dorna appartiene ai lavoratori, e io ne ho la maggioranza. Il 39% è di proprietà di Bridgepoint, il 38% di un fondo pubblico canadese. Tutto può ancora succedere, ma non è successo ancora nulla. Quello che è certo è che il prodotto piace e il format con le gare sprint sta funzionando”, ha concluso il boss di Dorna.

Parole importanti che lasciano presagire una rivoluzione in Formula 1 un po’ come successe con Liberty Media in Formula 1.

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