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Psicologia e golf

Anche chi non ha mai provato a giocare a golf probabilmente intuisce che in questo gioco ci sia un aspetto mentale fortemente sviluppato. La psicologia applicata al golf, o meglio ciò che si definisce psicologia sportiva, è terreno di molte teorie e molti scetticismi. Nella mie vicissitudini golfistiche ho avuto la fortuna di approcciarmi all’argomento da diversi punti di vista. Non ho le competenze professionali di uno psicologo sportivo, ma vorrei condividere le mie esperienze in quanto ritengo che affrontare l’argomento sia il primo passo per un probabile miglioramento del vostro gioco o del vostro divertimento. Che poi spesso sono due cose che vanno di pari passo.

Due sono gli elementi che vorrei portare alla vostra attenzione:

  • La Visione
  • Stare nel Presente

La Visione

 

Prevedere ciò che volete realizzare è la chiave per una realizzazione semplice e spontanea. Ovvero se riuscite a “vedere” esattamente ciò che volete che la vostra palla faccia riuscirete a dare al vostro corpo molti più elementi per riuscire a coordinare tutto ed in definitiva per realizzare uno swing fluido ed efficace. Non importa quale sia il colpo, dal putt più corto al drive a tutto campo, cercate sempre nella vostra routine di visualizzare il colpo esattamente così come lo vorreste. Spesso questo tipo di approccio non risulta facile a chi ha iniziato a giocare a golf da adulto, ma state tranquilli c’è molto margine di miglioramento con un pò di allenamento.

 
Esempi:

  • sul green potreste immaginare di vedere una linea tratteggiata che rappresenta la traiettoria ideale del colpo
  • negli approcci potreste definire ed individuare meglio il punto nel quale far atterrare la palla proprio “vedendo” il colpo in anticipo

 
Attenzione:

purtroppo la visione funziona anche al contrario, infatti se visualizzate un evento negativo avrete più chances di sbagliare proprio in quel modo, diciamo che nella vostra testa non dovrebbe esserci spazio per le visioni negative ma solo per quelle positive.

 
Suggerimento:

avendo molta fantasia sin da piccolo non ho mai trovato difficile vedere i colpi e quindi sfruttare la visualizzazione, ma questo vale anche in negativo, cioè spesso mi son ritrovato immagini nella testa di flappe o di palle che finivano clamorosamente fuori limite. A volte per me ha funzionato il ridicolizzare la visione negativa, in modo che diventasse poco realistica e quindi meno paurosa, lasciandomi modo di sostituirla con quella positiva.

 

Stare nel Presente

Uno degli argomenti centrali di libri tipo “Golf is a game of confidence” di Bob Rotella, famoso psicologo sportivo americano, che ha scritto diversi libri sull’argomento, purtroppo si trovano solo online ed in lingua originale inglese, ma sono di facile comprensione, scritti per i golfisti con linguaggio appropriato.

 

Cosa significa stare nel Presente? significa essere attenti, nel senso più stretto della parola, a quello che succede ora senza lasciarsi distrarre da congetture su eventi futuri o passati che non possono far altro che impoverire lo stato di concentrazione del giocatore.

 

Quindi il focus dovrebbe essere sempre solo sul colpo che dovete tirare e non su potenziali risultati o peggio ancora su quanto avete appena fatto alla buca precedente.

 

Stare nel Presente è un compito che ho sempre trovato difficile, spesso in giri partiti bene mi son trovato a pensare ad un potenziale score finale che di fatto non ho realizzato, magari qualche birdie nelle prime buche ed i pensieri che dicevano “ok, vediamo di non rovinare tutto, magari ancora 1 solo birdie, una bella serie di par e chiudo il giro a -3 -4…” la maggior parte delle volte lo score era in par o 1 o 2 colpi sopra, proprio perchè non focalizzarsi solo sul momento presente porta ad aumentare lo stress, che a sua volta mette ansie e paure che rendono ancora più difficile il gioco man mano che si procede lungo il campo.

 

Un rimedio a questi voli pindarici potrebbe essere quello di concentrarvi sui vostri piedi, si avete letto bene, provate a sentire con attenzione come sono appoggiati a terra, anche facendo muovere le dita, sentite quanto è soffice il terreno o quanto è duro… queste percezioni dovrebbero fare in modo di riagganciarvi al presente, riempite quindi la vostra testa con quello che dovete fare (scelta colpo, scelta bastone, esecuzione) e lasciate che il tutto esca dal vostro swing.

 

Consiglio a tutti gli interessati all’argomento la lettura dei libri di Bob Rotella, ci sono molti altri spunti da provare per vedere cosa funziona meglio per voi. Molte cose poi si possono anche reciclare in altri aspetti della vita, sia privata che lavorativa.

 

Che ci crediate o no, il golf è come lo descrisse il mitico Bobby JonesGolf is a game that is played on a five-inch course – the distance between your ears.” – “Il Golf si gioca su un percorso lungo una decina di cm – lo spazio tra le vostre orecchie

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