Quattro italiani cercano l’impresa all’Aramco Invitational di Dhahran: in palio le carte per l’Asian Tour 2026. Tutti i dettagli sul torneo decisivo.
Vuoi sapere davvero cosa sta per succedere in Arabia Saudita? Perché l’ultima tappa dell’Asian Development Tour potrebbe cambiare la carriera di quattro italiani da un giorno all’altro? E soprattutto: chi riuscirà a strappare la preziosa carta per l’Asian Tour 2026?

Nei prossimi giorni inizierà uno dei tornei più affascinanti del mondo del golf: in Arabia Saudita ci saranno anche 4 italiani pronti a sfidarsi.
Asian Development Tour: domani il via al torneo in Arabia Saudita
A Dhahran, in Saudi Arabia, scatta infatti l’ultimo atto dell’Asian Development Tour, il secondo circuito professionistico asiatico. L’Aramco Invitational Tournament, in programma dal 26 al 29 novembre al Rolling Hills Golf Club, non è uno dei tanti eventi: è il più ricco dell’anno, con un montepremi da 250.000 dollari e con un peso enorme sulla corsa alle carte per il 2026.
Solo i primi dieci del ranking otterranno l’accesso diretto all’Asian Tour, mentre dal 11° al 37° posto si guadagnerà comunque la permanenza sul Development Tour.
In questo scenario di grande pressione scendono in campo quattro italiani: Michele Ortolani, Gabriele De Barba, Andrea Saracino ed Edoardo Raffaele Lipparelli. I primi due partono con un vantaggio importante: Ortolani è 16° in classifica generale, forte di tre top ten stagionali, mentre De Barba, attualmente 19°, può contare su un successo ottenuto a maggio nell’Ambassador ADT a Taiwan. Entrambi sono già certi di restare nel circuito, ma hanno la concreta possibilità di scalare posizioni e puntare all’ingresso nella top ten.
Italiani in gioco in Asia: si può puntare alle vittoria
Più complicata la corsa per Saracino e Lipparelli, che devono puntare tutto su una settimana quasi perfetta per mantenere vive le loro speranze. La pressione è massima, ma il campo ha già dimostrato spesso di ribaltare classifiche e pronostici all’ultima giornata.
Il livello del field è altissimo. Presenti nove dei primi dieci dell’ordine di merito, con almeno sette già virtualmente promossi. Tra questi spiccano il numero uno Tawit Polthai dalla Thailandia, gli inglesi Matt Killen e Sam Broadhurst, i filippini Carl Jano Corpus e Aidric Chan, l’indiano Karandeep Kochhar e l’austriaco Niklas Regner.
In bilico i thailandesi Nopparat Panichphol e Waris Manthorn, mentre il filippino Juvic Pagunsan, attualmente nono, rischia grosso a causa dell’assenza.

