Il mondo del golf è scosso da una decisione degli ultimi mesi. La Ryder Cup è finita, in un modo o nell’altro, nel mirino del circus.
Negli ultimi anni il mondo del golf ha vissuto una crescita economica impressionante e ormai sono sempre di più i protagonisti nel Circus a guadagnare cifre piuttosto importanti. Ci sono tornei importanti come la Ryder Cup o i quattro Major ma anche altri e ormai in qualsiasi torneo si guadagnano cifre piuttosto ingenti.
Nelle ultime settimane ha fatto molto discutere il rumors (in effetti mancava l’ufficialità) dove il PGA dell’America avrebbe deciso di pagare i giocatori per partecipare alla Ryder Cup, una competizione storica e ormai ultracentenaria. Una sorta di Coppa Davis del tennis e la squadra americana avrebbe promesso oltre 400 mila dollari ad ogni atleta per la sola partecipazione all’evento.
Ciò ha indignato tanti appassionati, il golf è uno sport dove la passione dovrebbe andare sopra ogni cosa e specialmente per quel che riguarda la Ryder Cup, uno dei più grandi e antichi tornei nella storia dello sport. Dopo questo clamore sono arrivate importanti risposte, Rory McIlroy ad esempio ha detto che avrebbe pagato di tasca sua per prendere parte a questo torneo e come lui tanti suoi colleghi.
Inoltre il golf è uno sport dove ormai tutti i migliori percepiscono milioni di euro e queste 400 mila euro della Ryder Cup ad atleta sono quasi una formalità.
Golf e Ryder Cup, arriva la risposta degli atleti
Dopo queste polemiche ben 12 ex capitani della Ryder Cup del Team Usa hanno firmato e inviato una lettera per questa decisione e a riportarlo sono i colleghi di Sports Illustrated. Un capitano – che però ha preferito non fare il suo nome – ha spiegato: “Non è mai stata prevista una cosa del genere. La Ryder Cup è un torneo dove l’obiettivo è rappresentare il tuo paese e non raccogliere soldi. Stiamo cercando di onorare tutti coloro che nella storia hanno preceduto ed onorato questa competizione”.
In passato talvolta i giocatori ricevevano 200 mila dollari ma questi andavano direttamente in beneficenza, ora tecnicamente l’atleta potrebbe decidere anche di tenerli per sè. Il capitano della squadra americana Keegan Bradley ha risposto alle polemiche ed ha parlato sempre a Sports Illustrated:
“Quello che posso dire è che nessun giocatore è venuto da me ed ha chiesto questo. Nessun giocatore ha chiesto apertamente di arrivare a questa decisione. Ve lo assicuro al 100 %”, chiudendo cosi ogni polemica.