Sentenza choc, 18 mesi di squalifica: annunciato il ricorso

Un atleta è stato punito per non aver rispettato le procedure previste nei controlli antidoping. Non è mai risultato positivo.

Diciotto mesi di sospensione dalla propria attività professionistica sono tanti, fortunatamente in questo caso parliamo di uno sportivo ancora molto giovane. Il protagonista della nostra storia ha compiuto 23 anni lo scorso 26 ottobre. In caso di età più avanzata, una squalifica del genere potrebbe determinare anche la fine di una carriera.

Squalifica pesante per un atleta
Squalifica lunga per un atleta (Ansa Foto) – tshot.it

Forse è stata proprio la spensieratezza, ad aver indotto Jenson Brooksby, tennista Usa che al massimo è stato numero 33 al mondo (13 giugno 2022), a saltare tre test antidoping in 12 mesi. Al termine del procedimento che è scattato in automatico per le segnalazioni dei giudici atti al suddetto controllo, il tennista di Sacramento è stato sospeso per 18 mesi dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA).

Come specifica ubitennis.com, quando un atleta entra nella top 100 mondiale, il suo nominativo l’anno dopo viene inserito nell’International Registered Testing Pool. In sostanza, una banca dati per la quale il soggetto interessato deve redigere un modulo per indicare dove si troverà nei tre mesi successivi. In particolare, dovrà segnalare dove si allena, dove dorme e ovviamente, a quali tornei prenderà parte. Deve infine, dare una fascia oraria di 60 minuti, tra le 5 e le 23, nella quale sottoporsi ad eventuali controlli.

Questa sorta di tracciabilità dell’atleta, in ambito tennistico viene definita whereabouts. Il suddetto modulo, in caso di variazioni, va immediatamente aggiornato ad agio di chi deve effettuare i test antidoping, soprattutti quelli “out-of-competition”.

Tennis, Brooksby salta tre test antidoping: squalifica pesantissima

La prima assenza di Brooksby è datata 19 aprile 2022. Non era nel suo abituale campo di allenamento perché lo aveva cambiato all’ultimo momento, senza modificare il modulo. Precisamente, riteneva che il suo coach avvisasse il suo agente, Amrit Narasimhan. Il secondo test mancato è del 4 giugno successivo. Alle 6 del mattino il funzionario arriva all’hotel indicato, il nome Broosksby non è nell’elenco degli ospiti. In questo caso, in realtà, il ragazzo alloggiava in una doppia prenotata a nome del suo fisioterapista.

Tennis, squalifica lunghissima per un atleta
Jenson Brooksby, squalificato 18 mesi (Ansa) – tshot.it

La terza distrazione è del 4 febbraio 2023. Brooksby si era recato da Dallas a Los Angeles in cerca di un nuovo coach. Contrariamente alle sue previsioni, non è rientrato in tempo, ha avvisato Narasimhan che non avrebbe modificato il solito modulo.

Un anno e mezzo senza tennis: la replica social di Brooksby

Brooksby ha ammesso la colpevolezza per il primo e terzo controllo, negando invece che il secondo fosse un test mancato. “Ero nella mia stanza per tutta l’ora […]. Per qualche ragione, quelli dell’hotel hanno detto al funzionario che non avevo ancora fatto il check-in, ma gli hanno mostrato lo schermo del computer che aveva già il numero della mia stanza nell’elenco”, ha scritto su Instagram il gigante di Sacramento.

Primi dritti e rovesci allenati da Brad Gilbert, il tennista Usa rivendica in un secondo post la sua buona fede. “Sono stato testato dall’IDTM [International Doping Tests & Management], solo alcune ore dopo l’annuncio della mia sospensione… È il quinto test da marzo 2023, compreso uno fuori dalla fascia oraria. Non ho mai fallito un test”, ha denunciato sui social. Farà ricorso al Cas di Losanna, Cassazione in questo ambito.

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