Jannik Sinner ha appena trionfato al Masters 1000 di Miami e ora si concentra sui prossimi tornei in programma sulla terra battuta.
Un’altra grande vittoria è in archivio. Jannik Sinner non è tipo da perdere troppo tempo a guardarsi indietro. Il fuoriclasse altoatesino dopo aver trionfato agevolmente nella finale del Masters 1000 di Miami contro il bulgaro Grigor Dimitrov, che peraltro grazie a questo risultato è comunque entrato nella top ten del ranking Atp, ha già iniziato a preparare la grande stagione sulla terra battuta.
Un periodo molto intenso che avrà inizio la prossima settimana con il ricco e prestigioso torneo di Montecarlo, uno degli eventi di maggior richiamo in programma sul ‘rosso’. Fare un passo indietro però è doveroso, soprattutto se si considera il modo con cui il giovane fuoriclasse azzurro ha conquistato l’Open della Florida. Sinner non ha solo vinto, ma ha spazzato via i suoi due ultimi avversari con irrisoria facilità.
Prima il solito Daniil Medvedev in semifinale, schiantato in poco più di un’ora, poi l’esperto tennista bulgaro al quale ha riservato analogo trattamento: Sinner sembra sempre di più una schiacciasassi che tritura qualsiasi avversario gli si ponga davanti ed ora nessun traguardo può essergli precluso.
Tornando alla finale di Miami, nelle dichiarazioni rilasciate dopo la partita lo sconfitto non ha potuto far altro che ammettere la netta superiorità di Sinner: “Ha giocato con una sicurezza incredibile, è davvero il migliore al mondo in questo momento“. Parole e frasi che non lasciano spazio a dubbi e interpretazioni di sorta.
Lo stesso Dimitrov però in un secondo momento ha corretto parzialmente il tiro, attribuendo a un altro grande campione la nomea di avversario più forte mai incontrato in carriera. Un nome sul quale c’è ben poco da dire o da obiettare. “Il giocatore più duro che abbia mai affrontato? Sicuramente, nel suo periodo migliore, è stato Roger Federer”.
Come dare torto in questo caso al tennista bulgaro? Il fuoriclasse di Basilea nel periodo aureo della sua carriera era praticamente ingiocabile per chiunque, compreso il suo grande rivale Rafa Nadal.
“È stato molto divertente in realtà. Ricordo alcune volte – ha sottolineato Dimitrov – anche a Wimbledon, in cui avrei voluto scavare una buca e scomparire. In seguito, non ho provato quel sentimento contro nessuno. Probabilmente è il tennista con cui ho sofferto di più“. La speranza è che anche il nostro Sinner trasmetta quelle sensazioni di invincibilità ai suoi avversari per i prossimi anni. Le premesse non mancano.
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