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Tiger Woods rompe il digiuno dopo 749 giorni

Tiger Woods ritorna finalmente alla vittoria dopo ben 749 giorni di digiuno che hanno fatto brontolare rumorosamente la pancia della tigre. Il californiano si impone nel prestigioso ed esclusivo torneo Chevron World Challenge 2011, che spezza un silenzio durato due anni. E’ vero, non è un trofeo classico, ma una gara a inviti – senza molti top 10 impegnati in Sudafrica e ad Hong Kong – tuttavia è un segnale forte da parte di Tiger che termina l’anno con un acuto che fa ben sperare per il 2012.

Merito del birdie alla buca finale, costruito con un buon approccio per recuperare e staccare il leader del terzo giro Zach Johnson. Tiger era stato in testa, poi aveva perso la leadership al terzo giro per poi riprendersela con forza. E’ suo il Chevron World Challenge, organizzato per altro dall’organizzazione dello stesso campione e giocato sul campo dello Sherwood Country Club di Thousand Oaks, California.
 
L’ultima vittoria era datata 15 novembre 2009, in Australia, poco prima della ripida discesa verso l’abisso con lo scandalo sessuale, la separazione dalla moglie, la fuga degli sponsor e il ritorno martoriato dagli infortuni, la cacciata del caddie e una serie di tornei sottotono.
 
Tiger ha concluso con un totale di 278 colpi (69 67 73 69), 12 sotto il par staccando di un colpo l’americano Zach Johnson e consegnando l’assegno da 1.2 milioni di dollari del primo premio all’associazione. Certo gli avrebbe fatto più piacere terminare meglio il Master di Augusta, ma non ci si può affatto lamentare.
 
Buona parte degli altri big erano impegnati sull’European Tour a Hong Kong dove si è imposto il giovane talento Rory McIlroy grazie a uno spettacolare birdie alla 18 con imbucata direttamente dal bunker. Francesco Molinari era invece impegnato in Sudafrica al Nedbank Golf Challenge.
 
Era un altro ricchissimo torneo ad inviti e il nostro ha terminato purtroppo al penultimo posto. Vince ancora una volta il britannico Lee Westwood (68 70 62 73) davanti allo svedese Robert Karlsson. Solo 12esimo il leader mondiale Luke Donald, che ora deve guardarsi le spalle proprio da McIlroy.

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