Via dal club bianconero dopo due anni: è successo nelle ultime settimane nonostante il grande traguardo raggiunto. E’ stato cacciato.
Cacciato nonostante gli ottimi risultati. La decisione, a quanto pare, non è stata presa da entrambe le parti ma unilateralmente da parte del club. D’altronde nel mondo del calcio gli addii sono dietro l’angolo, soprattutto al termine della stagione quando si definiscono i nuovi progetti e si attuano le rivoluzioni. Va così da sempre e il club bianconero non ha fatto eccezione, optando per la separazione dopo due anni. Si viene e si va, il calcio è fatto così. C’è chi la prende con filosofia e chi invece proprio non se ne capacita.
Anche alla Juve, ad esempio, Max Allegri è stato esonerato nonostante la qualificazione in Champions League raggiunta e la Coppa Italia conquistata, ovvero due obiettivi su due. Vero che dietro c’è stata tutta la storia comportamentale legata alla notte di Roma ma intanto l’esempio è molto simile a quanto successo ad un altro club bianconero. Ci riferiamo al Cesena che, nonostante la promozione in serie B a suon di record e dopo un campionato di C dominato, ha deciso di separarsi da Domenico Toscano.
Il tecnico guidava i romagnoli da due anni. Non ha perso tempo, trovando subito un nuovo club nell’ambizioso Catania, ripartendo dunque sempre dalla serie C. In molti però, a partire dai tifosi, si sono chiesti per quale motivo si era giunti a questa decisione dopo la grande annata disputata.
La risposta è arrivata dallo stesso Toscano che sui social, per la precisione su Instagram, ha salutato i tifosi del Cesena, dicendo la sua verità senza troppi peli sulla lingua. “Era da tempo che pensavo a cosa scrivere per ringraziarvi per esprimervi quello che avete rappresentato per me. Ma ancora ad oggi non sono riuscito a trovare le parole quindi vi dico solo grazie Cesena!” è l’inizio del suo post che poi prosegue con una serie di ringraziamenti a tutta la piazza romagnola per come l’hanno accolto e il calore fatto sentire alla sua famiglia.
La cosa più interessante, invece, la troviamo alla fine di questa lunga lettera, in cui di fatto specifica come il suo addio sia stata una scelta della società e non sua. “Non voglio sprecare tempo a dire perché o come. Non è stata una scelta mia ma mi sono dovuto adeguare ad un scelta di altri mio malgrado. Voglio solo ricordare ogni momento ed ogni vittoria vissuta con voi”, è la chiusura della stessa. Il motivo, si vocifera, sia stato un mancato accordo e alcune divergenze per il rinnovo con la dirigenza.
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