Novak Djokovic ha ormai imboccato il viale del tramonto? Le considerazioni illustri lasciano poco spazio all’interpretazione.
Zero titoli su sette tornei disputati, il 2024 per Novak Djokovic non si sta rivelando un anno di grandi soddisfazioni. Reduce dall’infortunio al Roland Garros, il ventiquattro volte campione slam si è presentato a Wimbledon con tutta l’intenzione di prendersi la rivincita su Carlos Alcaraz dopo la sofferta sconfitta del 2023. E invece, Nole è stato nettamente sconfitto in finale, proprio dallo spagnolo, senza mai trasmettere la sensazione di poter alzare al cielo il suo ottavo trofeo londinese.
Secondo molti appassionati ed addetti ai lavori, il tonfo di Djokovic nell’ultimo atto sul verde britannico rappresenta l’emblema del fatto che il serbo abbia ormai imboccato il viale del tramonto. Un aspetto che, per la verità, era già stato sottolineato nei mesi scorsi, quando il nativo di Belgrado era incappato in altre battute di arresto difficilmente immaginabili fino a qualche tempo fa.
E dunque, è veramente finita “l’era Djokovic”? Una risposta a tale interrogativo soltanto il tempo – o meglio, il campo – potrà darla. Intanto, però, intervenuto nella nuova puntata del podcast “La telefonata”, prodotto da Fandango con “Il Tennis Italiano”, Adriano Panatta ha espresso il suo netto pensiero a riguardo tirando in ballo sia Alcaraz che il nostro Jannik Sinner.
“Contro Alcaraz si è vista una netta differenza”, ha affermato l’ex tennista azzurro analizzando la finale di Wimbledon. Poi si è soffermato sul murciano e su Jannik sottolineando: “Carlos è già un giocatore fortissimo, ma ha ancora dei momenti in cui fa cose con poco senso. Per quanto mi riguarda lui e Sinner sono primi a pari merito. Questa logica di basare la classifica sui risultati ottenuti l’anno scorso non la capisco”. Infine, il passaggio su Djokovic che tanto sà di sentenza sul finale di carriera del serbo: “Nole non batterà più Alcaraz e Sinner“.
Insomma, secondo Panatta la corsa al numero uno del mondo – attualmente occupato dall’altoatesino – così come i titoli slam rappresentano qualcosa per cui Djokovic non sarà più nella lista dei candidati. Staremo a vedere se effettivamente così sarà, oppure se il serbo, a 37 anni, saprà regalarci – e, soprattutto, regalarsi – un ultimo coup de théâtre.
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