In vista della prossima stagione, che prenderà il via già gli ultimi giorni di dicembre, ferve il dibattito sulla tenuta di Novak Djokovic
Ci siamo. Dopo un logico e meritato periodo di relax, tutti i tennisti del circuito ATP stanno ultimando la preparazione invernale in vista dell’avvio di una nuova, entusiasmante, stagione. Da Hong Kong a Brisbane – nel torneo ospitato dalla località australiana farà il suo ritorno ufficiale in campo un certo Rafael Nadal – gli atleti si preparano alle prime competizioni di fine 2023/ inizio 2024. Quelle che precederanno la grande kermesse di Melbourne, teatro del primo Major dell’anno nuovo.
Ci si chiede, ci si interroga, se Novak Djokovic sarà capace di riprendere il discorso lasciato a Torino, quando ha trionfato alle ATP Finals mettendo la ciliegina sulla torta di un 2023 la cui unica delusione, seppur cocente, è stata la sconfitta in Coppa Davis.
Ci è voluto uno stratosferico Jannik Sinner, capace di annullare tre match point consecutivi che, se sfruttati, avrebbero regalato alla Serbia la finale di Davis, per evitare che il cannibale serbo facesse man bassa di titoli e trofei in una stagione davvero leggendaria.
Il fuoriclasse di Belgrado si appresta a difendere il titolo conquistato lo scorso anno in Australia – il decimo Major in carriera sul cemento di Melbourne – dall’assalto dei vari Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev e Jannik Sinner. Sulle possibilità del serbo di primeggiare ancora, e quindi sulle relative possibilità dei rivali, si è espresso nel corso di un’intervista rilasciata al portale Championnat l’ex tennista russo Dmitry Tursunov.
“Non importa quanti e quali siano i suoi rivali. Finché Novak sarà in ottime condizioni di forma sarà davvero difficile batterlo.
Vanta una grandissima esperienza e ovviamente una grande condizione fisica. È difficile neutralizzarlo ed è un tennista ancora molto motivato. Djokovic ha una disciplina unica e davvero non si può competere con tutto questo“, ha detto con certezza Tursunov.
Non sono in pochi a pensare che, sebbene abbia 36 primavere sulle spalle, il leggendario tennista slavo sia ancora, soprattutto sulla distanza di 5 set, il tennista da battere. La forza mentale e la resilienza mostrate in innumerevoli occasioni in carriera sono garanzia di una competitività che sembra ancora poter durare a lungo.
Con l’obiettivo delle Olimpiadi 2024 davanti poi, Djokovic farà sicuramente di tutto per mantenersi in ottima forma continuando a fare la cosa che sa fare meglio: vincere. Una brutta gatta da pelare per Jannik Sinner e per le sue legittime ambizioni di scalzare il Re dal trono…
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