La Ferrari esce dalla Cina con le ossa parzialmente rotte e con la consapevolezza di essere stata penalizzata da una manovra in particolare.
Sainz e Leclerc sono apparsi piuttosto nervosi nell’arco dell’intero week end e non hanno risparmiato frecciatine reciproche. Vasseur sa di non aver massimizzato a pieno la prestazione e questo andrà subito corretto in vista di Miami.
Il fatto di non aver avuto un intero venerdì per trovare il giusto assetto non può essere una scusante all’altezza per la Ferrari in Cina. Il primo week end stagionale con la Sprint Race al sabato ha mostrato tutti i limiti di Maranello nel trovare il bilanciamento della vettura in modo rapido. Alla fine Leclerc e Sainz hanno centrato un quarto e quinto posto sia nella gara veloce che nella versione canonica domenicale.
In Qualifica sono emersi i soliti problemi di messa in temperatura degli pneumatici e questa volta a farne le spese non è stato solo il monegasco ma anche lo spagnolo. Nei long run qualcosa di meglio ma non all’altezza dell’inarrivabile Red Bull e anche di un’ottima McLaren. Ad aggravare il tutto c’è stata poi un’auto penalizzazione della scuderia di Maranello in partenza, con i due piloti che si sono ostacolati perdendo un paio di posizioni ciascuno. Una cosa che non doveva avvenire, specie dovendo già rimontare al via, ma che ha acceso una polemica interna che ora Vasseur dovrà essere bravo a gestire.
Se al sabato era stato Sainz ad ostacolare Leclerc nel sorpasso, rendendogli la vita “troppo” dura nella Sprint Race, la domenica le parti si sono invertite. Il #16 è andato a chiudere la porta in faccia al compagno di box alla prima curva, ma così facendo ha lasciato spazio a George Russell che ha sorpassato entrambi. Addirittura anche la Haas di Hulkenberg si è ritrovato davanti alle Ferrari, costrette poi a ricostruire da capo la propria classifica.
Sainz ai microfoni di Sky Sport UK è andato giù duro, criticando il comportamento al via del collega e rispondendo di fatto alle accuse che aveva dovuto incassare il giorno prima. Il clima nel box del Cavallino Rampante è tutto fuor che sereno, anche perché la situazione contrattuale del “Matador” non agevola di certo i giochi di scuderia. Carlos deve conquistarsi un altro sedile e sta correndo più per se stesso che per la squadra, almeno questo crede Leclerc e il suo entourage. Se i vertici non ci metteranno una pezza già da Miami si rischia di compromettere il buon prosieguo della stagione.
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