Il calciomercato condotto dal direttore sportivo della Juventus Giuntoli riceve le prime critiche. Contestato l’operato del manager.
La Juventus, fin qui, si è resa protagonista di numerosi colpi in entrata tesi a potenziare la rosa di Thiago Motta e renderla maggiormente competitiva sia in Italia che in Europa. Fin qui sono infatti sbarcati a Torino elementi del calibro di Douglas Luiz, Khephren Thuram, Michele Di Gregorio e Juan David Cabal più Vasilije Adzic, destinato a fare la spola tra la prima squadra e la Next Gen. Colpi apprezzati dalla tifoseria bianconera, tornata a sognare in grande dopo stagioni complicate e ricche di delusioni.
La campagna condotta dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli, però, non ha ricevuto il consenso del giornalista Graziano Carugo Campi che, su ‘X’, si è detto dubbioso della qualità delle operazioni condotte dal manager in questi mesi. A suo dire, infatti, gli ingaggi dell’ex terzino del Verona (costo 12 milioni) e quello concretizzato lo scorso gennaio di Tiago Djalò “rappresentano due incognite belle grosse”.
Parole giustificate dai dati: Cabal, ad esempio, nelle 26 gare disputate nell’ultima edizione del campionato non è riuscito a firmare alcun assist ricevendo, invece, 6 cartellini gialli. L’ex Lille, dal canto suo, ha recitato il ruolo della comparsa debuttando con indosso la nuova maglia soltanto il 25 maggio contro il Monza. Non è ancora chiaro, quindi, che tipo di contributo potrà dare alla causa bianconera. Il suo futuro sarà definito più avanti, al termine del ritiro estivo in corso di svolgimento in Germania.
A questi due rebus, spiega Carugo Campi, vanno poi aggiunti, l’acquisto-flop di Timothy Weah (autore di appena una rete nelle 35 apparizioni totalizzate tra campionato e Coppa Italia e la scelta, non proprio felice, di prendere Carlos Alcaraz nella sessione invernale del mercato.
L’argentino, prelevato in prestito al Southampton, ha avuto un impatto praticamente nullo nella formazione bianconera: 10 presenze di cui 3 da titolare, per complessivi 377 minuti trascorsi all’interno del rettangolo di gioco. Un bilancio negativo, che ha spinto Giuntoli a non esercitare il diritto di riscatto fissato a 50 milioni. Da qui le critiche del giornalista, secondo il quale la Juve avrebbe buttato 30 milioni con queste operazioni.
Diametralmente opposto, e non potrebbe essere diversamente, il pensiero di Giuntoli sicuro di aver allestito un gruppo di qualità. E le novità non termineranno qua. Il manager, infatti, conta di chiudere presto le cessioni di Matias Soulé e Dean Huijsen. Le risorse incamerate verranno subito reinvestite per finanziare gli acquisti di Jean-Clair Todibo e Teun Koopmeiners. La rivoluzione juventina è ben lungi dall’essere conclusa.
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