Scoppia lo scandalo all’Augusta Masters, Ballester finisce sotto accusa dopo il gesto che ha fatto scoppiare una discussione enorme per la portata dell’evento
Il Masters all’Augusta National Golf Club è stato vinto da Rory McIlroy, che è riuscito a trionfare nel Career Grand Slam. E’ il sesto golfista della storia a riuscirci, il primo europeo ad arrivare così in alto. L’ultimo a completare il Career Grand Slam era stato Tiger Woods tra il 2001 e il 2002. Una grande impresa, anche perché il nordirlandese erano undici che non trionfava in un major.
Ma ciò che è successo al Masters ha fatto molto discutere e non si parla della grande vittoria di McIlroy. Bensì di ciò che ha fatto José Luis Ballester, che ha ammesso di aver fatto pipì al Rae’s Creek, tra un colpo e l’altro. Lo spagnolo stava giocando al fianco di Scottie Scheffler, numero uno al mondo, ma non ha resistito.
Ha parlato di ciò che ha fatto alla tredicesima buca: “Mi ero completamente dimenticato che avevamo quei bagni a sinistra del teebox. E poi ho pensato: ho davvero bisogno di fare pipì”. E poi, è successo il fattaccio per il quale The Telegraph non lo ha perdonato, anzi, lo ha mediaticamente distrutto.
Ballester ha poi detto: “Non sapevo dove andare, ho pensato: mi intrufolo qui nel fiume e probabilmente la gente non mi vedrà. E invece mi hanno applaudito. Probabilmente uno degli applausi più forti che ho sentito oggi”. Il giornalista Oliver Brown sul Telegraph ha scritto che: “E’ l’equivalente golfistico di imbrattare coi graffiti la Cappella Sistina. La spensieratezza della giovinezza? Piuttosto volgarità pura e semplice”.
Ha parlato anche della possibilità che Ballester avrà di ritornare sul green. Se succederà, infatti, sarà ‘fortunato’. Perché, secondo Brown, in questo posto si può essere sgridati anche per aver iniziato a corricchiare. Aver fatto la pipì, sempre secondo il giornalista, è ‘paragonabile a un manifestante del movimento Just Stop Oil che lancia vernice contro i Girasoli di Van Gogh’.
Nell’articolo c’è stato anche un attacco alla Gen Z, ovvero quella di Ballester, definito l’archetipo di questa stessa generazione. Sarà interessante capire se e quando ci saranno delle conseguenze, anche perché ciò che ha fatto il golfista spagnolo, in teoria, non è punibile dal regolamento.
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