AP/LaPresse
Prendere la mira prima di un colpa da golf è fondamentale, di conseguenza ci allineiamo, prendiamo posizione sulla palla ed eseguiamo lo swing. Quanti passaggi che ne sono quindi influenzati e che possono riuscire bene o male a seconda dell’aver preso i giusti riferimenti o meno.
Il processo di mira dovrebbe fare parte di una buona routine (leggi “La Routine nel Golf: a che serve?“) in quanto tutto ciò che segue, l’allineamento del giocatore, la sua posizione e perfino l’esecuzione dello swing ne sono fortemente condizionati.
Di solito consiglio ai miei allievi di usare lo stesso procedimento per prendere la mira per tutti i colpi, dal drive al colpo di approccio al putt. Dopo aver visualizzato il colpo desiderato (leggi “Psicologia e golf“) è necessario trovare qualche riferimento che possa aiutarci ad inquadrare la buca anche quando è molto distante.
La procedura dovrebbe essere questa:
E’ importante che i punti di riferimento scelti non siano troppo vicini alla palla, infatti se troppo vicini si rischia di avere poca precisione. E’ anche importante che non siano troppo lontani o meglio che sia possibile vederli nello stesso campo visivo assieme alla palla per evitare di dover spostare lo sguardo tra palla e riferimenti, rischiando così nuovamente di essere imprecisi
A proposito di bersaglio, sceglietene sempre uno piccolo e ben definito. Non basta scegliere la parte sinistra del green o il lato destro del fairway, dovete essere più precisi e dettagliati.
Spesso, dal tee, io mi sono trovato bene nello scegliere il bersaglio sullo sfondo e non sul terreno, per esempio una pianta in particolare dello sfondo della visuale della buca o una casa presente su una collina dietro il campo da golf e così via. Questo modo mi ha sempre dato l’impressione di rendermi più attento al colpo ed al focus sul bersaglio e meno distratto da eventuali paure legate a pericoli a margine del fairway. Provate magari ha lo stesso effetto anche per voi!
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