In appena 43 centimetri di diametro c’è davvero tanta tecnologia in una pallina da golf, uno strumento di gioco che si è evoluto nel tempo
Quella della evoluzione dei materiali di gioco è una costante nella storia dello sport. Dall’abbigliamento tecnico agli stessi strumenti simbolo delle varie discipline si è assistito, negli anni, a un progressivo sviluppo che si è accompagnato a un sostanziale miglioramento delle prestazioni degli atleti coinvolti
Un esempio lampante di come il materiale si sia evoluto stravolgendo anche le dinamiche stesse del gioco è il Tennis, ora diventato sport nazionale grazie ai trionfi in serie di Jannik Sinner. Pensiamo alle racchette che maneggiano i vari protagonisti, prodotte con materiali di ultima generazione (su tutti la grafite) alla stregua dell’incordatura che contribuisce a dare grande potenza ai colpi scagliati soprattutto in battuta e a fondo campo.
Che dire poi del Calcio con i palloni diventati ingovernabili per i portieri per le traiettorie e le velocità che scaturiscono, oltreché dall’abilità di chi li calcia, anche dalle particolari caratteristiche dei materiali sintetici che ricoprono la sfera.
L’evoluzione dei materiali e delle tecniche di costruzione ha interessato anche le palline da golf, le quali si sono evolute di pari passo con i cambiamenti del gioco. Inizialmente si giocava con sfere di legno, poi si è passati ad altri materiali come cuoio e lattice e, infine, alla plastica e alla gomma.
Cominciamo dalle misure. Una pallina da golf ha un diametro di 42 centimetri e un peso di 45 grammi. Ognuna è composta da tre strati ovvero un nucleo interno, uno intermedio e una copertura esterna, in genere di colore bianco Il nucleo coincide con la parte centrale della pallina. Realizzato in gomma polibutadiene, il nucleo ha la capacità di deformarsi al momento dell’impatto e dare potenza al colpo effettuato.
Il nucleo, a sua volta, è ricoperto da uno strato intermedio e da uno esterno. Quest’ultimo è costituito da uretano e, di fatto, garantisce il mantenimento della traiettoria in volo nonché una migliore resa dopo l’impatto con il bastone. L’uretano è un materiale malleabile e la pallina, appena scagliata con la citata deformazione del nucleo interno, riacquisisce la sua forma sferica in aria prima di planare a terra.
Le palline da golf hanno anche una superficie rigida al tatto con varie scalenature, le cosiddette Fossette. In ogni pallina da golf non ce ne è un numero preciso e possono ricoprire una parte o l’intera superficie della stessa. Le fossette rappresentano una grande evoluzione per questo strumento di gioco. Inizialmente, infatti, le palline da golf erano lisce e da esse scaturiva una traiettoria, di fatto, incontrollabile. Le fossette, pertanto, hanno rappresentato un’introduzione aerodinamica decisiva. Grazie a loro è possibile attutire l’impatto con l’aria e frenare la traiettoria della pallina, garantendone anche una regolazione dell’altezza.
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