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Come è fatto il Bunker nel Golf, le curiosità sull’ostacolo più temuto

Il Bunker rappresenta uno degli elementi più caratteristici in un campo da Golf. Ecco come è fatto e in che modo può essere superato

Chi ha visto almeno una volta anche in Tv una partita di Golf non ha potuto non notare la presenza in campo di una “buca” decisamente più grande di quelle posizionate sul green.

Il Bunker nel Golf, un protagonista del gioco (Foto Ansa) – Tshot.it

Un piccolo cratere pieno di sabbia e con sponde più o meno alte, questo è il bunker, uno degli ostacoli più temuti su un campo da golf insieme a quello di acqua rappresentato da un lago di dimensioni variabili, la cui collocazione sul percorso non è dovuta solo a ragioni estetiche e scenografiche.

Anche il bunker non ha dimensione standard. Queste vengono decise nella fase di progettazione del campo che sovrintende anche al loro posizionamento che non deve essere obbligatorio in tutte le buche del percorse. Il bunker viene ricavato nel terreno con uno scavo che serve a definire anche la dimensione delle sponde, le quali possono essere più o meno elevate influendo, inevitabilmente, sulle possibilità di uscita.

Il Bunker nel Golf, come superare l’ostacolo

Il bunker è generalmente riempito di sabbia o con materiali simili. Sabbia che deve essere rastrellata e livellata con costanza grazie a strumenti manuali e mezzi meccanici. Nel caso non sia più possibile procedere con queste operazioni, va sostituita, fattispecie quest’ultima che può verificarsi anche nel caso risulti eccessivamente impregnata dall’acqua piovana.

Tiger Woods alle prese con un bunker (Foto Ansa) – Tshot.it

La presenza dei bunker può rendere il gioco molto intrigante, motivo per cui sono posti prevalentemente a ridosso del green quasi a difesa di esso. Uscire da un bunker rappresenta una prova di grande abilità per ogni golfista. Come per le altre zone del campo, anche per questa si deve utilizzare una mazza specifica chiamato sand wedge. Quest’ultima ha una forma appositamente progettata per permettere alla testa del bastone di scivolare sotto la sabbia prima di colpire la pallina.

Per permettere alla pallina di uscire dall’ostacolo, lo swing deve essere il più possibile controllato. Non si deve tentare, infatti, di colpire direttamente la palla ma di “entrare” prima nella sabbia per poi completare il movimento con la potenza giusta per superare la sponda che può essere di altezza variabile.

Non è consentito di rimuovere eventuali altri ostacoli presenti dentro il bunker come sassi, rametti o foglie. In caso di bunker impregnato d’acqua, si può droppare la palla in un punto più asciutto senza incorrere penalità, quest’ultime previste se un giocatore tocca la sabbia con la testa del bastone prima di effettuare il colpo.

Alessandro

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