Lite al Senato Galliani Lotito: ecco l’accusa del patron dei biancocelesti, che ha provocato l’amministratore delegato del Monza.
Arrivano le ultimissime sul battibecco al Senato fra Galliani e Lotito.
Tensione al Senato fra Lotito e Galliani. Il presidente della Lazio, a margine della presentazione del film dedicato all’ex banchiere Ennio Doris, avrebbe rivolto una stoccata all’amministratore delegato della Serie A.
Claudio Lotito e Adriano Galliani, hanno avuto un battibecco davanti a decine di persone. Per placare gli animo è stato necessario l’intervento del capogruppo del Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri.
L’episodio abbastanza curioso ed incredibile è avvenuto ieri sera ed è stato riportato da Repubblica.it.
Nel corso della visione del film “C’è anche domani”, dedicato alla vita dell’ imprenditore e banchiere Ennio Doris, Lotito ha lanciato una stoccata a Galliani.
Fra gli invitati all’evento anche Gabriele Gravina, presidente della FIGC. Hanno seguito la proiezione del film assieme.
Prima della fine Gravina ha lasciato la sala, ma è stato nel momento in cui si sono accese le luci che è avvenuto il caso raccontato da Repubblica.
Nel momento in cui è comparso Claudio Lotito che ha rivolto una frase a Galliani.
Il presidente della Lazio e collega di Galliani in Senato, hanno avuto uno scontro a margine della presentazione del film dedicato a Ennio Doris.
Lotito ha cominciato a provare Galliani: “Ti sei schierato con Gravina, dillo che stai con loro”.
Galliani in tutta risposta ha provato con discrezione a lasciare la sala, ricevendo però altre esclamazioni da Lotito: “Anche in commissione oggi lo hai difeso, io non te lo perdono”. A tentare di calmarlo, appunto, capogruppo di entrambi i contendenti in Senato o vero Maurizio Gasparri.
Ecco cosa aveva detto Galliani in Commissione al Senato riguardo il tema della riforma calcistica:
“Condivido integralmente la relazione del presidente Gravina. I contrasti interni al sistema ci sono sempre stati ma ora si sono acuiti perché quattro big, Milan, Inter, Juventus e Roma, hanno pensato che attraverso l’abolizione del diritto di intesa si potesse cambiare il formato delle Serie A da 20 a 18. E nella maggioranza dei club è nata la convinzione che il presidente federale fosse d’accordo con questa posizione”.
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