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Calcio

Lutto nel calcio italiano, si è spento un simbolo bianconero

Il calcio italiano piange la scomparsa di un giocatore che ha ricoperto un ruolo molto importante in un club storico del nostro movimento.

La morte dell’ex calciatore è stato un duro colpo da digerire per tutti i tifosi, oltre ovviamente che per la famiglia. Il suo soprannome durante la carriera sul rettangolo verde era quello di “bruschetta“, per un motivo specifico.

Il calcio italiano piange la scomparsa di un ex giocatore (Tshot – Pixabay)

Un calcio d’altri tempi, un’Italia e uno sport che non ci sono più, con altri valori e un altro trasporto. Tra l’altro chi arrivava ad eccellere in quegli anni lì era davvero un predestinato o qualcuno di spicco, vista la quantità di grandi giocatori che calcavano il palcoscenico italiano. Stiamo parlando degli anni ’70 e ’80, forse tra i più gloriosi per il nostro movimento, sia per la forza con cui attraevamo le stelle internazionali, sia per i risultati in giro per l’Europa.

Giocare anche nell’Ascoli poteva significare essere un’eccellenza. La squadra diventata famosa per la presidenza del grande Costantino Rozzi era riuscita a conquistare con merito la Serie A, con una grandissima scalata partita dalla Serie C. Di quel gruppo magnifico, allenato dal grande Carlo Mazzone, faceva parte anche Mario Vivani, un’autentica bandiera al Del Duca.

Lutto nel calcio italiano, addio all’indimenticabile “Bruschetta”: è morto Mario Vivani

Mario Vivani è scomparso all’età di 75 anni, presso l’ospedale di Urbino, dove era ricoverato per una grave malattia. Attualmente risiedeva nell’entroterra marchigiano, per la precisione a Cagli e conduceva una vita tranquilla, lontano dai riflettori. Dell’Ascoli è stato un’autentica bandiera, visto che vanta il maggior numero di presenze con i bianconeri dal dopoguerra in poi (ben 363).

Addio ad un grande ex giocatore (TShot – Facebook)

Nel corso della sua carriera ha vestito anche la maglia del Modena (tra l’altro recente avversario dell’Ascoli nel campionato di Serie B) e della Cagliese, la squadra della sua città natale. Dal punto di vista tecnico era un vero e proprio regista di centrocampo e il suo soprannome era “Bruschetta“, perché dopo gli allenamenti andava con i compagni da “Cefelò“, lungo la strada per San Marco e se ne faceva preparare sempre una.

L’Ascoli Calcio lo ha voluto salutare con una nota ufficiale sul proprio sito: “La società esprime profondo cordoglio alla Famiglia Vivani, alla quale porge le più sincere e sentite condoglianze”. Inoltre l’Ascoli ha deciso di omaggiarlo proprio nella gara contro il Modena con il lutto al braccio.

Angelo Papi

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