Non ce l’ha fatta, dramma nello sport: morto a 27 anni

Tifosi in lacrime per la prematura scomparsa di un atleta di 27enne. Inutili i tentativi di salvargli la vita: disperata la famiglia.

Lo sport può regalare tante gioie, sotto diverse forme: la conquista di un particolare trofeo, la vittoria in una gara di alto livello o una prestazione al di sopra delle più rosee aspettative. Tutti avvenimenti che spingono i tifosi ad esultare e, a volte, scendere per strada per celebrare in maniera collettiva. Al tempo stesso, però, può fornire delusioni cocenti, destinate a rimanere impresse nella memoria per anni come ad esempio la sconfitta in una finale o la mancata qualificazione ad un determinato torneo. In altri casi, addirittura, può essere la causa di un dramma straziante.

Tragedia nel mondo dello sport
Dramma dopo un incontro: inutile il trasporto in ambulanza (Ansa) – Tshot.it

Sono infatti numerosi gli atleti deceduti mentre praticavano la loro disciplina o spirati nelle ore successive alla conclusione dell’incontro. Alla lista in questione nelle scorse ore si è purtroppo aggiunto il pugile Ardi Ndembo. Un nome magari sconosciuto al grande pubblico ma comunque di talento, che ha fatto della nobile arte la sua ragione di vita e che, nel corso della propria carriera, è riuscito a togliersi diverse soddisfazioni (8 successi in altrettante uscite). Fatale, per l’atleta di origine congolese, il match disputato lo scorso 5 aprile contro Nestor Santana.

L’avversario, nell’occasione, era riuscito a prendere fin da subito le redini dell’incontro riuscendo a colpire più volte ed in maniera dura ‘The Silveback’ (questo il soprannome di Ndembo) al punto da farlo crollare a terra e fargli perdere i sensi per diversi minuti. Le condizioni del peso massimo 27enne sono risultate subito critiche ed immediato è stato l’intervento degli operatori sanitari, che lo hanno trasportato d’urgenza in ambulanza nell’ospedale di Miami dove ha ricevuto le prime cure.

Dramma nel mondo dello sport: morto un pugile di 27enne

Ndembo è rimasto ricoverato tre settimane in coma indotto presso il nosocomio, dove è poi morto il 27 aprile. Ad annunciare la scomparsa del boxeur, attraverso un post pubblicato su ‘X’, ci ha pensato la ‘Viva Promotion’ (la federazione in cui combatteva) che ha espresso cordoglio ai familiari del pugile. Ndembo lascia la moglie e i due bambini ai quali verranno devoluti i proventi della raccolta fondi appositamente avviata dai colleghi ed amici.

Ad intervenire sulla vicenda è stato pure il coach dei ‘Last Vegas Hustle’ (ovvero il team di cui faceva parte il congolese) Jeff Mayweather spiegando che la boxe rappresenta uno “sport pieno di rischi”.

Impostazioni privacy